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Tavolino da gioco, Bottega Giuseppe Maggiolini, inizi XIX secolo

Inizi XIX secolo

Descrizione:

Tavolino da gioco a pianta quadrata con quattro gambe tronco piramidali, il piano inserito in una cornice ha una molla di sblocco che permette di toglierlo per accedere al vano di contenitore inserito nella fascia e permette di collocare il piano ribaltato, sul retro vi è un panno di feltro. La cornice che alloggia il piano è intarsiata con una greca, il piano con una larga bordura circolare contenente un intarsio a mazzi di foglie alternate contiene una riserva in palissandro con intarsiato un mazzo di fiori. Le quattro riserve a vela degli spigoli contengono, a intarsio, dei delfini contrapposti con una conchiglia centrale. In noce impiallacciato con legno esotico laddove non sia intarsiato in essenze varie.

Dimensioni: cm. 78,5 x 82 x 82

CODICE: ANTATV0107598

Analisi storico-critica:

Come ben documentato da Giuseppe Beretti, nei primi anni del XIX secolo la bottega di Giuseppe Maggiolini si trova a produrre un importante numero di tavolini da gioco, sia per richieste private che per la corte napoleonica. Le tipologie sono principalmente due, i tavoli apribili, col piano che raddoppia e quelli quadrati col piano ribaltabile, come questo descritto. Una molla permette di sganciate il piano alloggiato nella cornice e così girarlo sul piano da gioco. I disegni della varietà di fiori del mazzo centrale, come quelli delle foglie d’acanto poste sulle gambe sono conservati nel “Fondo Maggiolini”, del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, e utilizzati con frequenza nelle produzioni di bottega.

Particolarmente bello è il disegno degli angoli, composto da due delfini contrapposti con conchiglia centrale, si tratta del disegno A203, attribuito a Giuseppe Levati. Nel disegno vi è scritto “Ali angoli Tavoli da gioco Melzi Luglio 1802”, si tratta della commessa per sei tavoli da gioco per il matrimonio del Luglio 1802 tra Gaetano Melzi e Amalia Tarasconi. Non ci è dato di sapere se questi sia uno dei tavolini citati, ma ci da idea di quanto fossero richiesti questi arredi. Nel 1807 la Bottega Maggiolini dovrà far fronte ad una richiesta per Palazzo Reale di Monza, di un grandissimo numero di tavolini simili, oggi ve ne sono conservati ancora una trentina circa, ed è il motivo per cui nel Fondo Maggiolini si conserva una gran quantità di disegni riferiti a questi tavoli da gioco. La qualità esecutiva come sempre è elevata e distintiva della produzione.

Bibliografia:

– Giuseppe Beretti, Giuseppe Maggiolini, l’Officina del Neoclassicismo, ed. Malavasi 1994;
– Giuseppe Beretti, Alvar González-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato dei disegni, ed. Inlimine, 2014.

Antiquariato, Arte e Design

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