Cerca

San Gerardo dei Tintori. Intagliatore lombardo. Fine XV secolo

Descrizione:

Scultura raffigurante San Gerardo stante, con un lieve anchement, sopra a una base esagonale; il capo è lievemente reclinato verso il basso e presenta capelli lunghi e folta barba lievemente ingrigiti, ad indicare l’età avanzata. Il santo è abbigliato con una lunga tunica stretta in vita da una cintura, mentre sulle spalle poggia un lungo mantello; nella mano sinistra regge un cestino in vimini colmo di ciliegie. Presenta mancanze nella pittura policroma e nell’antica doratura; mutila della mano destra.

Dimensioni: 100 x 29 x 24 cm

CODICE: ARARAR0204984

Analisi storico stilistica:

Studiata da Giuseppe Sava, la scultura costituisce un’importante testimonianza storica, essendo la più antica attestazione plastica nota di san Gerardo dei Tintori; comprotettore assieme a san Giovanni Battista della città di Monza. Il santo è riconoscibile grazie all’attributo del cestino di ciliegie, in riferimento a un episodio miracoloso da lui compiuto. Secondo la sua agiografia, san Gerardo era solito passare molto tempo in preghiera presso il duomo di Monza tanto che una sera del mese di dicembre, chiese ai custodi di lasciarlo pregare tutta la notte.

Promise loro un cestino di ciliegie e, vista la rigida stagione invernale, l’evento fu visto come soprannaturale e per questo entrò a far parte dell’iconografia tipica del santo. Anche il mantello con il quale è presentato si riferisce al prodigio del mantello disteso sull’acqua: Gerardo solcò infatti le acque del fiume Lambro esondato, riuscendo con la fede a salvare dalla rovinosa alluvione l’ospedale da lui stesso fondato. L’iconografia è quella tipica del santo e riscontrabile nelle rappresentazioni pittoriche note, tra le quali la più celebre è certamente l’affresco di Bernardino Luini nel duomo di Monza.

Anche qui la figura del tintore (dal lavoro della famiglia di provenienza) è raffigurata con un mantello, un ramoscello di ciliegie e un bastone stretti in mano; quest’ultimo elemento doveva essere presente anche nella nostra scultura, come attesta il foro passante nella mano. Dal punto di vista stilistico, la statua lignea in esame, manifesta ancora l’adozione di un frasario goticheggiante, palesato dalle proporzioni esili e dal portamento curvo, ma dall’altro lato mostra già una confidenza verso modelli che, alla fine del Quattrocento, andavano diffondendosi in area lombarda e milanese. In particolare è ravvisabile una suggestione derivata dalle opere più antiche di Giacomo del Maino e della bottega di Giovan Pietro e Ambrogio De Donati.

Nella parte posteriore presenta una placca metallica dotata di gancio, consentendo di ipotizzarne un’originaria collocazione all’interno di una nicchia o di un’ancona.

Antiquariato, Arte e Design

Antiquariato, Arte e Design

FineArt è il nuovo ambizioso progetto Di Mano in Mano che propone un’esclusiva scelta di opere di antiquariato e design, presentandole per la loro singolarità e unicità.

Contattaci per ricevere maggiori informazioni o per fissare un appuntamento
Oppure chiamaci o contattaci su WhatsApp