Real Museo Borbonico

AA. VV. Stamperia Reale, Napoli 1824-1857

Descrizione:

16 volumi. Voll. I-XV legatura in piena pergamena con titolo in oro su tassello e eleganti fregi dorati al dorso, in buone condizioni: tracce di polvere ai piatti e ai dorsi; pallida gora di umidità agli angoli inferiori esterni dei piatti dei voll. X e XI; minima mancanza al rivestimento di pergamena al dorso del vol. VII. Il vol XVI ha una legatura cartonata che imita la pergamena e fregi al dorso simili a quelli degli altri volumi. Tracce di polvere ai tagli. Piccola etichetta di catalogazione al contropiatto anteriore di tutti i volumi. Carte ben conservate con sparse fioriture, irregolarmente distribuite su tutti i volumi. Una gora di umidità interessa l’angolo inferiore esterno delle prime 8 cc e delle ultime 20 (molto estesa ed intensa quella alle ultime cc) del vol. X e le prime 50 cc (molto intensa all’inizio, poi sbiadisce) del vol. XI. Nel vol. XVI manca la tav. in Antiporta e le tavole delle opere presentate sono raggruppate dopo le descrizioni, non in ordine (due capovolte).

Dimensioni: 27 x 19 cm

Codice: LIARCA0198219

Analisi storico-stilistica:

“Il Real Museo Borbonico ricco di opere insigni al pari dei più celebrati d’Europa avanza ogn’altro per Monumenti che lo fanno unico al mondo; e son quelli che sepolti e in un conservati con intere città dal vicino Vulcano, risorgono dopo diciotto secoli a indurre nelle colte nazioni meraviglia e diletto”. Questa la presentazione di questa opera monumentale che in 16 volumi presenta le collezioni raccolte a Napoli da Carlo III, che trasferì a Napoli il patrimonio artistico dei Farnese, e dal figlio Ferdinando I, il promotore di questa pubblicazione, la prima autorizzata delle opere del Museo, in cui “concede che il Real Museo Borbonico sia fatto di pubblica ragione per via delle stampe senza riserva delle cose rinvenute negli Scavi, rimaste fin’ora inedite pel divieto di disegnarle” che vigeva fin dai primi scavi ad Ercolano per tutti i reperti di proprietà della casa reale.

Il fulcro delle collezioni è rappresentato ovviamente da tutto quanto proviene da Pompei ed Ercolano, ma come annunciato nella presentazione al Vol.I “l’edizione conterrà: monumenti architettonici, statue e bassorilievi, dipinti antichi, del Medio Evo e del risorgimento dell’arte fino alle scuole de’ Caracci, bronzi, musaici, utensili, suppellettili, vasi detti volgarmente Etruschi, armi, gemme incise e medaglie, monete, monumenti orientali, Egizi, de’ Bassi tempi ed altri oggetti di vario genere”.

Le opere sono presentate in tavole incise accompagnate da fascicoli di commento, ognuno con numerazione propria: le tavole sono in totale 973, per la maggior parte incise in rame al tratto, alcune litografate in chiaroscuro (soprattutto quelle che mostrano vedute di Pompei), alcune ripiegate. Il criterio di presentazione scelto è quello della commistione tra opere di epoche e generi diversi, senza ordine cronologico. Alla fine di ogni volume viene pubblicata una Relazione degli scavi di Pompei che segue in diretta l’avanzamento dei lavori in concomitanza con la stampa dei singoli volumi, dal Febbraio 1824 al Dicembre 1855.

Antiquariato, Arte e Design

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