L’olio su tela raffigura una natura morta con diverse specie di frutta. Sono rappresentate zucche, fichi, prugne, uva e pesche, appoggiati su un basamento in pietra. Sullo sfondo un paesaggio montuoso con il cielo nuvoloso.
Interessante il contrasto cromatico giocato sulla contrapposizione tra lo sfondo plumbeo e la tavolozza più accesa e squillante utilizzata per descrivere la frutta variopinta in primo piano.
Attenzione anche al forte chiaroscuro che stacca zone in luce da zone fortemente in ombra.
L’opera è stata restaurata e ritelata; presentata in cornice in stile.
Dimensioni: 65,5 x 85 cm
con cornice: 98 x 117 cm
Dimensioni: 65,5 x 85 cm
con cornice: 98 x 117 cm
Come indica Gianluca Bocchi nella perizia da lui redatta, in accordo con gli studi di Lanfranco Ravelli, l’opera è attribuibile al Maestro de Metropolitan Museum. Artista ancora poco studiato, ma attivo a Roma nella metà del XVII secolo, che mostra dei riscontri con il corpus pittorico di Michele Pace detto Michelangelo del Campidoglio, ma che in altre opere, quali quella in esame, palesa invece un’influenza di altri artisti barocchi, quali il tedesco Franz Werner von Tamm. Pittore certamente valido, le sue opere sono esposti in alcuni dei principali musei del mondo, tra i quali, oltre al Metropolitan Museum di New York che da il nome all’artista, alla Kunsthalle di Amburgo e al Victoria & Albert Museum di Londra. Altri pochi esemplari noti a lui attribuibili sono transitati, negli anni passati, sul mercato antiquario, presenziando in alcune tra le più prestigiose aste internazionali.
– Lanfranco Ravelli, La rappresentazione della zucca nella natura italiana, in “Paragone”, 65-66, gennaio-marzo 2006, pp. 128-136, fig. 142.
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