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La Cacciata di Adamo ed Eva. Augusto Colombo. Olio su tela

Descrizione:

Il dipinto di notevoli dimensioni raffigura la cacciata dal Paradiso Terrestre. Adamo ed Eva sono raffigurati in primo piano, occupando con le loro poderose fisicità buona parte della scena. L’uomo ha la testa china, con espressione di vergogna e sconforto, la mano sinistra a coprirsi l’inguine con delle foglie di fico, mentre con l’altra tiene per mano la compagna, che è invece raffigurata in atteggiamento di disperazione, la testa riversa all’indietro e una mano a coprirsi il volto. Camminano su delle rocce acuminate, mentre alle loro spalle lasciano prati rigogliosi e colline verdeggianti; contro il cielo si staglia la figura imperiosa del cherubino che sorregge la “spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita” (Genesi 3, 24). Firmato e datato: “AUGUSTO COLOMBO 1936”.

Dimensioni: 213 x 156 cm; con cornice: 230,5 x 172 cm

Codice: ARARNO0066538

Analisi storico-stilistica:

“Io credo nell’artista come uomo “necessario” o almeno “utile”, nella storia del suo tempo; non credo alla libertà dell’arte come finalismo edonistico. Le mie composizioni che illustrano i fatti eroici, elementari passioni umane, e testimonianze della tradizione religiosa, rispondono a questa mia convinzione della pittura allineata ed inserita nel concerto delle passioni collettive.

La mia insistenza tematica sul “dolore” è ispirata appunto dall’idea del “dolore” che è in me pensiero dominante (indipendentemente dalla sufficiente serenità della mia vita individuale) […]” “Il lavoro, l’amore, la guerra, sono concetti così onnipresenti nella mia anima di uomopittore che al loro confronto la grazia di un fiore, di un volto, di un’armonia cromatica, diventano temi minori nella forma e nel contenuto. Non si tratta di una banale preferenza di soggetto (il che sarebbe già argomento fuori dell’arte) ma si tratta della carica emotiva che i diversi soggetti sanno generare […]” In questi due scritti tratti da lettere dell’autore sta il motivo principale delle scelte dei temi della fatica del dolore e della guerra, dove l’uomo diventa figura protagonista che fa da tramite alla passione emotiva.

Per capire come poi queste vengano trattate nell’azione pittorica ci affidiamo alle parole che usa Vittorio Beonio Brocchieri nella monografia scritta sul pittore “[…] Rapporti cromatici, equazioni prospettiche, ortografia anatomica, modulazioni chiaroscurali sono le costanti filologiche del linguaggio pittorico, sulle quali si inserisce la variabile creativa dell’artista […]” Inutile sottolineare come la composizione architettonica e cromatica di questo dipinto sia studiata nei minimi particolari per ottenere l’effetto voluto. 

L’angelo con la spada posto nell’angolo alto del dipinto così come le pose delle monumentali figure sono un evidente omaggio all’affresco di Masaccio. È evidente infatti a tutti i suoi biografi come Augusto Colombo fosse vicino ai primi maestri del Rinascimento come gusto e sentire. Nella monografia della Hoepli del 1970, sono riportati quattro bozzetti preparatori di quest’opera, pubblicata invece nel testo di Brocchieri.

Bibliografia di confronto:

  • Vittorio Beonio Brocchieri, Augusto Colombo, Casa editrice Ceschina, Milano, 1956;
  • Raffaele De Grada, in “Arte e costume di vita”, AA.VV., Augusto Colombo, Ulrico Hoepli
    1970 Milano, pp. 4-21.
Antiquariato, Arte e Design

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