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Festa galante nel parco. Scuola francese. Metà XVIII secolo

Descrizione:

La scena raffigura una festa all’interno di un parco cintato da mura con varchi ad arco che si aprono sulla campagna, e ornato sulla destra con un’anfora su colonnina e al centro, dietro le figure, con una fontana zampillante, con statue di putti e conchiglie.
Due coppie di dame e gentiluomini riccamente vestiti si intrattengono galantemente, circondati dalla servitù; uno degli uomini sta suonando il violino, accovacciato davanti alla sua dama che, affiancata dalla damigella, segue la melodia sullo spartito retto dal moretto al suo fianco, mentre due musicanti accompagnano la suonata con il flauto e un mandolino; l’altra coppia, in atteggiamento di dialogo intimo, ascolta sulla sinistra, mentre sulla destra anche il cacciatore che rientra dalla caccia osserva la scena.

Dimensioni: 52 x 123 cm (con cornice 61 x 131 cm)

CODICE: ARARPI0196018

Analisi storico stilistica:

Nella scena spicca in particolare il ricco abito della dama al centro, caratterizzato dalle ampie pieghe posteriori ricadenti dalle spalle a creare un mantello. Tale abito corrisponde a quello che veniva chiamato “robe à la Watteau”, dal nome del pittore francese Antoine Watteau che per primo ritrasse signore indossanti questo modello.

Antoine Watteau (1684 -1721), pittore francese considerato uno dei più influenti esponenti francesi della pittura rococò, fu il precursore del genere pittorico delle scene galanti, genere sviluppatosi in Francia dalla fine del ‘600 e protrattosi per tutto il secolo successivo.

Le scene galanti si potevano considerare come la versione aristocratica della scene di genere: caratterizzate da musica, danze, piacevoli conversazioni fra dame e gentiluomini attorniati dalla servitù, tendevano a esaltare i costumi, gli abiti alla moda, gli ambienti della classe elevata, trasmettendo una sorta di distacco dai tempi e i luoghi reali, proiettando lo spettatore in una atmosfera quasi teatrale, fatta di gesti, sguardi, colori e luci da palcoscenico.

Peraltro Watteau, insieme ai cicli delle Fêtes galantes, si distinse anche per quelli ispirati al teatro, assorbendo la passione per le scene e i personaggi di tale ambiente da Claude Gillot, il pittore parigino di soggetti teatrali presso la cui bottega Watteau si formò tra il 1702 e il 1707/1708.
La tavola del dipinto qui presentato è decorata anche al retro con un motivo in stile “chinoiserie”, facendo presumere che anche tale lato dovesse essere visibile, per esempio fungendo da copertura per un elemento d’arredo apribile.

Sempre al retro è presente il bollino di Pietro Accorsi (1891 -1982), il grande antiquario nonché collezionista torinese che, grazie a un eccezionale intuito artistico, in settant’anni di lavoro recuperò migliaia di opere d’arte smembrate e disperse e si impose come consulente di collezionisti, mercanti, istituzioni d’arte d’ogni nazionalità.

Antiquariato, Arte e Design

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