Nell’olio su tela è raffigurata, sulla destra, una giovane donna con i capelli scuri raccolti e trattenuti da nastri di perle. È vestita con abiti da guerriera: indossa una tunica rossa dalle ampie maniche, mentre il busto è protetto da una corazza metallica; col braccio sinistro trattiene un elmo, ornato sulla sommità da una leonessa dorata.
Il braccio opposto è sollevato in segno di saluti, rivolto a una coppia di pastori sull’uscio di una casa. Quello in primo piano, più anziano e barbuto, è intento a intrecciare una cesta di vimini, interrotto nel proprio lavoro, indossa abiti semplici, dalle tinte ocra; più discosto, in secondo piano, c’è invece un giovane con uno zufolo, i capelli lunghi e il volto imberbe, sullo sguardo un’espressione di stupore.
Dimensioni: cm 114 x 156
CODICE: ARARPI0132193
La scena rappresentata fa riferimento a un episodio della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso. Erminia, principessa pagana, aveva infatti rubato l’armatura della guerriera Clorinda per riuscire a raggiungere di notte l’amato Tancredi, ferito sul campo di battaglia; scorta però dai nemici e scambiata per la combattente, è però costretta alla fuga nel bosco per trarsi in salvo. Qui incontra dei pastori, tra cui un anziano canuto che era stato consigliere agricolo presso la corte di Mengi, ma che, conosciuta l’ingiustizia delle corti, aveva deciso di ritirarsi a una vita semplice e pura; la stessa Erminia decide di seguirne l’esempio.
Come indica il Dottor Massimo Pulini nella perizia da lui redatta, l’autore è senz’altro identificabile con Camillo Gavassetti, pittore modenese attivo tra Modena e Piacenza. Se l’impostazione della scena guarda alla composizione dell’opera del Guercino sul medesimo soggetto, realizzata per il duca di Modena tra il 1619 e il 1620, il nostro dipinto si caratterizza per un carattere del tutto autonomo.
Sono possibili infatti degli accostamenti con altre sue opere certe e, in particolare, è interessante il confronto con una tela transitata recentemente sul mercato antiquario, presentata come opera anonima. Potrebbe essere invece plausibilmente considerata un originario pendant della nostra, opera del Gavassetti: è raffigurata un’Erminia che si spoglia dei suoi averi, tematicamente successivo all’Incontro tra Erminia e i pastori, potendo anche riscontrare analoghe misure tra le due tele.
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