Dolenti (La Vergine e San Giovanni Evangelista). Intagliatore piemontese. 1470-1480 ca

Come indica Giuseppe Sava nella perizia da lui redatta, le sculture in esame inquadravano in origine un Crocifisso. Esse rappresentano infatti la Vergine e San Giovanni Evangelista ai piedi della croce, in atteggiamento dolente e le loro dimensioni considerevoli suggeriscono che l’intero complesso dovesse avere una mole monumentale e che fosse fruibile frontalmente, come indicano il rilievo poco aggettante e la parte posteriore cava.

La coppia manifesta una discendenza ancora tardogotica, come dimostrano le figure allungate in pose schematizzate e dai panneggi fascianti e con una resa elegante e grafica, mostrando inoltre affinità con sculture collocabili nella fascia che collega il Piemonte con la Lombardia meridionale e la Liguria.

In particolare, è riscontrabile ravvisare la medesima cultura figurativa, certamente sedimentata da esempi più antichi, con il gruppo scultoreo del Compianto conservato presso la chiesa del Marzale a Ripalta Vecchia presso Cremona. Affinità sono infatti riscontrabili sia nel san Giovanni che nella tipologia della Vergine, in entrambe le versioni con il sottogola fasciato e l’ondulato mantello sul capo.

Certamente questo gruppo scultoreo funse da substrato culturale per quella produzione alla quale appartengono i nostri più tardi Dolenti, come il Calvario nella chiesa di San Michele a Pavia.