Terzo Quarto del XX secolo
Già Collezione Massimo Bargna
Descrizione:
Questa maternità di pregevole esecuzione presenta una patina d’antichità e un’usura del legno che testimoniano delle intense pratiche rituali di cui è stata oggetto. Incarna in maniera suggestiva i valori di armonia e bellezza associati all’antenata femminile. Il volto austero, assorto, è incorniciato dalle treccine e dal copricapo ricoperto di amuleti. Con un gesto materno e protettivo stringe a sé il bimbo che manifesta il suo potere di procreare ed assicurare la continuazione della vita. La posizione seduta esprime autorità e prestigio.
Dimensioni: 120 x 28 x 28 cm
CODICE: OGANOG0257445
Analisi Storico Antropologica:
I Bamana vivono tra Bamako e Ségou nelle aree rurali intorno al Niger, il grande fiume di cui Mungo Park risalì il corso all’inizio dell’Ottocento. Le statue di donne sedute con bambino rappresentano l’ideale di bellezza femminile e il valore che la fertilità delle donne e dei campi, al centro dei rituali della società iniziatica Jo e del Gwan, hanno per l’intera comunità. Venivano custodite sugli altari, al centro di gruppi di due o di cinque statue, lavate, lustrate con olio, vestite e decorate. Erano oggetto di un culto annuale e ricevevano offerte per propiziare al villaggio nascite numerose e un buon raccolto agricolo e risolvere i problemi collegati al nutrimento dei bambini.
Bibliografia:
“I sentieri degli antenati”, di Massimo Bargna, Obiettivo sul mondo, Abbiategrasso, 2009.
Bibliografia di riferimento:
“Bamana. The art of existence in Mali”, Museum for African art New York e Museo Rietberg Zurigo, 2001.
“Bamana”, Jean-Paul Colleyn, Ed. 5 Continents, 2009.
“Les Bambara du Ségou et du Kaarta”, Charles Monteil, Ed. G.-P. Maisonnneuve & Larose, Parigi, 1977.
- Maternità “Joomoni” o “Gwandusu” in legno, Arte Bamana (Mali)
Antiquariato, Arte e Design
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