Seggiolone, Roma XVII secolo

I modelli del barocco romano sono evidentemente di ispirazione per il disegno e l’intaglio di questo seggiolone di fine ‘600. Si può dire che sia infatti romana se non proprio berniniana l’invenzione del barocco o quanto meno buona parte della sua traduzione nelle arti decorative. Sono tuttavia numerosi gli scultori che nel XVII sec. si muovono da tutta Italia per andare a vedere e imparare quanto stia avvenendo in fatto di scultura nella città eterna; il genovese Parodi, completa la sua formazione giovanile nelle botteghe romane, così come passano da Roma sia il veneziano Brustolon che il bergamasco Andrea Fantoni.

A nostro avviso l’ambito resta quello romano, l’intaglio costruito con grandi C contrapposte a formare elementi architettonici a cui si attorcigliano foglie d’acanto, come le campanule intagliate, sono caratteristica espressione di questo gusto e tempo.

Un grande seggiolone molto simile, senza braccioli, è pubblicato su un volume da Enrico Rava dedicato alle sedute. Il volume è un po’ datato ma è interessante per capire la complessità dell’argomento riportarne un fedele sunto, “..Superbo esemplare “da pompa”…. incongruamente indicato, nel Catalogo d’una non lontana Mostra Antiquaria, come opera toscana del XVI sec. ….. fu in un secondo tempo creduto genovese, della prima metà del Seicento. In realtà, l’esemplare –che potrebbe essere romano (mobili abbastanza simili sono nelle gallerie di palazzo Colonna), ma comunque deve ritenersi appartenente all’Italia Centrale – è databile verso il 1670-80. … (Milano Collezione Colonnello)”.