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Scrittoio, Marco Calestrini, Firenze, ultimo quarto del XVIII secolo

Firenze, ultimo quarto del XVIII secolo

Descrizione:

Tavolino rettangolare retto da quattro gambe tronco piramidali che terminano con un piedino a trottola tornita e che presentano una strozzatura architettonica prima del raccordo alle fasce; sottopiano è celato in una fascia un cassetto. Il mobile è impiallacciato con legni esotici, con riserve in acero intarsiate con ciliegio, acero tinto, castagno. Sulle gambe e sulla bordure del piano sono intarsiati motivi che simulano, grazie al chiaro e scuro dei legni, degli intagli a sgorbia. Nelle riserve a bordure del piano e delle fasce è intarsiato un motivo a tralci d’edera trattenuti dai baffi di un mascherone centrale. Piccole candelabre a vaso sono intarsiate nelle riserve sugli spigoli; la grande riserva centrale del piano è impiallacciata in palissandro quadripartito.

Dimensioni: 75 x 97 x 72 cm 

Analisi storico-critica:

La produzione di scrittoi semplici come questo o meccanici in Firenze è ben documenta da Simone Chiarugi ed Enrico Colle nei loro studi. In questo caso il lavoro di intarsio caratteristico ci permette di ricondurre l’arredo alla produzione di Marco Calestrini (1763-1811?). A conferma si guardi al comò pubblicato da Enrico Colle passato in asta da Sotheby’s a Milano nel maggio del 1998. Le piccole candelabre sotto piano sono identiche a quello dello scrittoio descritto seppur contrapposte come cromia, ove sono invertiti i legni chiari con gli scuri.

Bibliografia:

– Enrico Colle, Il mobile neoclassico in Italia, ed. Electa 2005

– Simone Chiarugi, Botteghe di Mobilieri in toscana, ed. S.P.E.S. 1994

Antiquariato, Arte e Design

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