- San Giovanni evangelista Legno di tiglio intagliato dipinto e dorato
La figura di san Giovanni Evangelista è rappresentata a mezzo busto, emergente da un rigoglioso cespo di foglie d’acanto, secondo un’impostazione di matrice nordica.
Il santo, dai tratti giovanili e delicati, è raffigurato nell’atto di scrivere il Vangelo, lo sguardo chino sul libro aperto che sostiene con la mano sinistra. Accanto a lui compare l’aquila (mutila del becco), suo tradizionale attributo iconografico.
L’intaglio, realizzato in legno di conifera, conserva un’ampia doratura originale, parzialmente lacunosa, mentre altre parti sono dipinte in policromia, come i capelli castani e gli incarnati rosati, ad aumentarne la resa naturalistica, data anche dalla grande abilità nella trattazione anatomica del volto e, in particolare, delle mani.
Dimensioni: cm 66 x 59 x 30
CODICE: OGANOG0257860
Il rilievo combina in modo equilibrato due tendenze stilistiche: da un lato la frontalità e la simmetria dei volumi, evidenti nel panneggio seicentesco dalle pieghe ampie e nei dettagli plastici come i bottoni e il fogliame ordinato da cui emerge il busto; dall’altro, la grazia del volto dai tratti delicati e levigati, la morbidezza dei passaggi tonali e la leggerezza delle chiome ricciute, che preannunciano la sensibilità settecentesca. Solo lo sguardo, intensamente espressivo e obliquo, conserva un accento patetico di gusto barocco.
L’analisi stilistica porta a una datazione entro il primo quarto del Settecento, in un contesto culturale che geograficamente può essere circoscritto all’area che comprende il Tirolo settentrionale, l’Alta Austria, il salisburghese e la Germania meridionale, caratterizzato dal perdurare di accenti tardobarocchi, ma rielaborati con soluzioni dinamiche.
Per qualità e linguaggio formale, la scultura mostra affinità con la produzione di area salisburghese e tirolese vicina a Johann Meinrad Guggenbichler (Einsiedeln 1649 – Mondsee 1723), nel cui corpus scultoreo sono ravvisabili assonanze con il nostro busto, come nello scollo della tunica a ventaglio e nel naso lungo e affilato. Nonostante queste affinità, il san Giovanni è contraddistinto da un panneggio più ampio e da un intaglio più risoluto e netto per la realizzazione dei capelli, che ci portano a profilarne l’autore come una personalità anonima, ma operante all’inizio del XVIII secolo in quel prolifico contesto culturale di matrice germanofona, caratterizzato dall’attività di numerose botteghe.
Le dimensioni e la tipologia suggeriscono l’appartenenza originaria a un parapetto di pulpito, probabilmente in serie con gli altri evangelisti, a completare una struttura lignea riccamente decorata da motivi fitomorfi e figure angeliche.
L’opera è corredata dall’expertise del Professor Giuseppe Sava.
 
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