Camaleonda richiama subito l’immagine dell’iconico divano progettato da Mario Bellini.

L’intramontabilità di questo prodotto è confermata dalla fortunata riedizione del 2020, in occasione del 50° anniversario della sua nascita. La nuova produzione è stata realizzata sempre in collaborazione con l’architetto e designer che ne ha lasciato le forme pressoché invariate (a ulteriore dimostrazione della loro fortuna), per concentrarsi su nuovi materiali nell’uso dell’imbottitura.

Il nome, come illustra lo stesso Bellini, è stato da lui ideato per spiegare il concetto alla base della sua idea: “Camaleonda è un neologismo che ho inventato io nel 1970 incrociando due parole: il nome di quell’animale straordinario che è il camaleonte capace di adattarsi all’ambiente in cui si trova e la parola onda che indica le curve del mare e del deserto. Entrambe queste parole descrivono la forma e la funzione di questa seduta”.

Alla soglia degli anni Settanta, momento storico di grandi cambiamenti sociali e culturali, Bellini volle infatti proporre un arredo che fosse in grado di adattarsi alla nuova concezione di spazio domestico e alla naturale evoluzione che lo stesso aveva avuto in quegli anni.

Nella casa assume sempre maggior centralità il salotto, come luogo di incontro delle famiglie e spazio che deve essere fruito dalle stesse. Ecco allora che Camaleonda si propone come arredo in grado di garantire design e comodità, in grado di modificarsi seguendo le esigenze in continua mutazione.

La straordinaria fortuna di questo divano è infatti dovuta alla sua modularità, caratteristica che fin da subito si pose come caposaldo nel panorama del design non solo italiano, ma anche internazionale. Questa peculiarità rispecchiava pienamente il pensiero di Bellini, consentendo continue modifiche e trasformazioni nello spazio, in base ai diversi gusti e necessità.

Italy: The New Domestic Landscape , MoMA, 1972

Il divano, costituito da un modulo di seduta 90×90, schienali e braccioli, presenta un sistema di cavi, anelli e ganci appositamente ideati da Bellini, che ne garantiscono la componibilità.

La concezione geometrica di base è stata sapientemente mediata dalle forme ondulate che danno il nome al divano e che richiamano i paesaggi naturali, come ha affermato lo stesso designer. La linearità della struttura è quindi conciliata dal profilo morbido dell’imbottitura in poliuretano e della stoffa che creano il caratteristico capitonné, rendendo inconfondibile la silhouette del divano.

Oltre alla componibilità, anche le sue forme contribuirono infatti a farne un pezzo altamente ricercato, allora come oggi, molto richiesto in tutto il modo non solo dai collezionisti, ma anche da amatori e arredatori d’interni.

Proprio la possibilità di adattarlo alle diverse esigenze fanno ancora oggi del Camaleonda un divano che ben si presta a essere usato da set designer, grazie alla sua possibilità di configurare a tutti gli effetti un divano in base alle personali esigenze. Non è inoltre raro ritrovarlo sui social, negli scatti fotografici di star internazionali, come Rhianna nella sua campagna promozionale per il lancio della sfilata Savage x Fenty o l’artista Daniel Ashram.

Ancora oggi Camaleonda è un arredo alla moda e rappresentativo non solo di un’epoca precisa, ma di un nuovo modo di concepire l’ambiente e la sua fruizione.