Lâeffigiato rappresentato è il Barone Antonio Paolo Negri. Il busto ha carattere celebrativo, come da usanze dellâepoca e realizzato pertanto con dimensioni maggiori rispetto alle reali. Il volto è leggermente inclinato, lo sguardo fisso e fiero: lâespressione severa e altera richiama il clima eroico dellâetĂ napoleonica. Il viso allungato e ben proporzionato. Lâ acconciatura âalla Brutusâ, con capelli corti e frangia irregolare sulla fronte, è morbida e finemente realizzata. La fronte è alta e spaziosa, corrugata e segnata dal tempo. Il naso importante, pronunciato, è espressione tipica della virilitĂ e della possanza del soggetto. La bocca è serrata, le labbra sottili: non traspare alcuna emozione. Lâovale del viso è accentuato dal mento pronunciato con fossetta. La figura è composta e ricercata, sia nella resa dei tratti somatici che in quella degli abiti.
Lâabbigliamento del Barone richiama i canoni tipici dellâepoca: camicia con collo montante e punte rialzate, cravatta legata a gala e mantella a baveri lunghi con falda in ermellino. Da evidenziare la raffinatezza e la plasticitĂ nella realizzazione del fiocco della cravatta e nella resa del bavero del soprabito, a richiamare la morbidezza delle pellicce. Sul petto i simboli delle onorificenze del nobile, membro della legione dâonore e cavaliere dellâordine della Corona di Ferro: la stella a cinque raggi biforcati, sormontata da una corona, è appuntata sulla parte sinistra del petto; lo stemma dellâordine della Corona di Ferro, con corna ferrea sormontata da aquila bicipite, è invece pendente al collo.
Il busto, proveniente da Villa Negri di Casinetta di Lugagnano, richiama un dipinto di proprietĂ della famiglia in cui lo stesso Barone viene rappresentato in vesti ufficiali. Come Presidente della Corte di Cassazione è raffigurato con toga rossa bordata in ermellino, cravatta legata a gala e giacca. Ben visibile lo stemma della Legione dâOnore, appuntato sulla parte sinistra del petto, con nastro rosso, e quello dellâOrdine della Corona di Ferro, pendente al collo con nastro giallo bordato di verde. Sul dipinto compare in alto a sinistra lo stemma nobiliare della casata Negri: âPorta spaccato semipartito in capo; primo, dâargento con un corvo posato sopra una ruota near; secondo, franco deâ Baroni tratti dalla Corte di Cassazione che è di rosso con una bilancia dâargento movente dal punto alto del capo; sopra lâazzurro con due libri neri posti in fascia â(rif. ArchivioâŚ).
Dimensioni (cm): base 90 x 64 x 38, h 115, diametro 48
CODICE:Â ARTART0000177
Nel 1802 Napoleone istituĂŹ la Legione dâOnore come ricompensa onorifica a militari e civili, sia in Francia che in Italia. I vari gradi della Legione dâonore erano cavaliere, ufficiale, commendatore, grandâufficiale e gran croce decorato di gran cordone. Lâappartenenza al sodalizio non rappresentava solo un premio ma anche lo sprono ad operare in importanti attivitĂ benefiche. Il simbolo della legione dâonore era una stella a cinque raggi biforcati, sormontata da una corona, con iscritto da un lato âNapolĂŠon, empereur des Françaisâ e dallâaltro âHonneur et patrieâ, con lâaquila imperiale. Il nastro era rosso, in ricordo del berretto frigio e del nastro della croce di S. Luigi. Il decreto del 30 gennaio 1805 istituĂŹ la grande decorazione, o grande aquila (poi divenuta gran cordone). La decorazione veniva portata, a seconda dei gradi, ad armacollo, pendente al collo, allâocchiello con rosetta o appesa senza rosetta.
Nel caso specifico, il Barone Negri è raffigurato con la stella a cinque raggi appuntata, come da tradizione dellâordine dei cavalieri, sulla parte sinistra del petto con nastro rosso senza rosetta. Lâordine dei cavalieri dellâordine della Corona di Ferro venne istituito nel 1805 da Napoleone I per il Regno dâItalia. In un primo momento lâordine doveva essere composto da 500 cavalieri, 100 commendatori e 20 dignitari; col decreto del 19/12/1807 furono aggiunti 300 cavalieri, 50 commendatori e 15 dignitari. . I dignitari componevano il Gran Consiglio dellâOrdine. I cavalieri e i commendatori dovevano riunirsi in Capitolo Generale ogni anno nel giorno dellâAscensione nel Duomo di Milano per prestare giuramento di fedeltĂ al Re dâItalia. Dopo la caduta di Napoleone, lâImperatore dâAustria Francesco I decise di conservare lâOrdine.
Antonio Paolo Negri, avvocato di nobile e antichissima famiglia decurionale di Pavia, fu una personalitĂ di spicco nel panorama politico a cavallo tra il XIII e il XIX secolo. Nacque a Milano nel 1761, figlio di Carlo (di Gerolamo), regio notaio camerale, e di Giulia dei Conti Rottigni. La famiglia fu infeudata di âTorre deâ Negri e di Cassina del Melanoâ lâ8 giugno 1697 ed ebbe il titolo comitale della Torre deâ Negri il 13 gennaio 1717 per Diploma dellâimperatore Carlo VI.
Studiò lettere nel collegio dei Somaschi in Merate e si laureò in leggi civili ed economiche allâuniversitĂ di Pavia. Non ancora ventiquattrenne venne eletto regio procuratore dei poveri e due anni dopo venne chiamato ad aiutare il regio ufficio fiscale. Nel 1789 ottenne il posto di consigliere presso lâI.R. Tribunale di prima istanza a Milano di cui nel 1796 divenne presidente. Membro del comitato di giurisprudenza, commissario del governo presso il Tribunale supremo, nel 1797 venne eletto membro del Tribunale di cassazione. Nel 1807 fu nominato presidente della corte di cassazione, poi membro della commissione incaricata di dar compimento al progetto del Codice penale del regno dâItalia.
Antonio Paolo Negri fu poi membro della legion dâonore, cavaliere dellâordine della corona di ferro, nonchĂŠ membro del collegio elettorale dei dotti. Fu nominato Barone del Regno con R. Dispaccio 7 febbraio 1810 dallâimperatore Napoleone I (D. 7 feb. 1810, L. 28 mar. 1812), titolo poi decaduto per mancata formazione di un maggiorasco. Accettò nel 1827 lâincarico di deputato nobile presso la Congregazione provinciale di Milano conferitagli dallâ I.R. Governo di Lombardia, e nel 1829 quello di membro del consiglio comunale. MorĂŹ il 18 gennaio del 1856 a Milano. Il titolo napoleonico decadde per mancanza di formazione di un maggiorasco: il fratello, Cav. Gaetano Negri della Torre, con Dispacci 25 novembre 1816 e 14 agosto 1817 ebbe riconfermata lâantica nobiltĂ ed il titolo comitale con successione per maschi legittimi e naturali.
Antonio Paolo Negri risulta negli elenchi delle persone insignite dei titoli di duca, barone, cavaliere, da parte di Napoleone nel Regno dâItalia (1807-1814) e in quello dei decorati dellâordine della Corona di Ferro.
â M.G. Borghi, G.M., scultore ravennate (1776-1847), accademico nella Imperiale Regia Accademia di belle arti a Brera in Milano dal 1816 al 1847, in Rediconti dellâIstituto lombardo di scienza e lettere, s. 3, XI (1947), pp. 132-148;
â G. Viroli, Il gesto sospeso. Scultura nel Ravennate negli ultimi due secoli, Ravenna 1997, pp. XIII, 57-65, 238;
â A. Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori dellâOttocento e del primo Novecento, II, Torino, 2003, p. 587;
â A. Imbellone, in Canova. Lâideale classico tra scultura e pittura (catal., ForlĂŹ), a cura di A. Androsov – F. Mazzocca â A. Paolucci, Cinisello Balsamo 2009, pp. 170 s., n. III, 1;
â Giacomo C. BascapĂŠ e Marcello Del Piazzo, Araldica Napoleonica in Italia, Ministero dei beni culturali;
â Ruggero Moscati a cura di, Le scritture del minister degli affair esteri del regno dâItalia dal 1861 al 1887, Tipografia del minister Affari esteri 1953.
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