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Consolle Parietale

Lucca, 1820 ca.

Descrizione:

Consolle parietale, piano impiallacciato in marmo Giallo di Siena antico, poggiante su un’alta fascia sostenuta da un fondo composto da due lesene con capitelli intagliati e specchio inserito in una cornice intagliata e, sul fronte, poggianti su basamento sagomato, due grifoni stanti retti con colonnine intagliate. I grifoni hanno il corpo da felino laccato ad imitare il bronzo brunito, fatta eccezione per la coda, dorata come le ali ed il piumaggio che riveste collo e capo; le colonne intagliate che poggiano sul capo dei grifi come le altre parti intagliate sono dorate con i fondi laccati in verde.

Tutta la superficie è impiallacciata in radica, sulla fascia del fronte due bronzi speculari ornano le estremità mentre al centro un bronzo cesellato e dorato raffigura un vaso a cui si contrappongono due vestali che reggono dei viticci con pampini con cui ammaestrano due leoni. I bronzi sono finemente cesellati e dorati, le dorature degli intagli sono a foglia e lo specchio al mercurio. Il piano è in pietra impiallacciato in Giallo Siena, la struttura del mobile in pino.

Dimensioni: 82,5 x 97 x 49 cm

Analisi storico-stilistica:

Il mobile qui descritto rientra in quel periodo storico, tra il secondo ed il terzo decennio del XIX sec. che vede la fine di un periodo, quello del dominio napoleonico che aveva prodotto a Firenze opere pregevoli nel campo artistico e anche dell’arredo. E’ anche per questo motivo che il ritorno di Ferdinando III ( 1814-1824) e poi di Leopoldo II (1824-1836), non porteranno immediati cambiamenti nel gusto dell’arredo. Anche a Lucca, Maria Luisa di Borbone, nel rinnovamento del Palazzo Ducale di Lucca affiderà a Lorenzo Nottolini la direzione dei lavori ; è significativo che lo stesso Nottolini sarà disegnatore anche di arredi ancora molto debitori al tardo gusto Impero e si affiderà per la realizzazione dei mobili, tra gli altri a Jean Baptiste Youf, ebanista parigino principale esponente del gusto napoleonico in Toscana.

La consolle qui descritta trova vicinanze sia in un disegno per camino, parte di una collezione di modelli presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, stampata da Giuseppe Landi nel 1816; in questo disegno due sfingi alate e canofore simili ai due grifi decorano le lesene di un camino. Vi è poi un disegno di consolle , a matita di Lorenzo Nottolini, conservato all’Archivio di Stato di Lucca 1818-20 ca. In questo progetto due coppie di sfingi poggiano su un basamento sagomato con dei piedini a sfera schiacciata come quello della descrizione.

Nuovamente dei grifoni reggono una coppia di consolle oggi a Palazzo Pitti, ma provenienti dal “Salone delle Guardie” di Palazzo Ducale di Lucca. A Palazzo Pitti a Firenze, si conserva un prezioso piano in commesso di pietre dure retto da un tavolo intagliato con tre grifi, opera del 1826 circa.

Va detto che il gusto di alternare parti dorate a parti in lacca verde, era diffuso, non solo ma soprattutto a Lucca. In base a questi confronti a nostro parere è corretto datare il mobile qui descritto tra gli anni venti e trenta della produzione Lucchese. Va però sottolineata la qualità non solo di disegno dell’arredo, ma anche dei materiali utilizzati, la radica, scelta con grande cura sembra un caldo cuoio, i bronzi sono molto raffinati realizzati con un cesello molto curato. Il marmo è il materiale più prezioso, in questo caso si tratta di una macchia molto ricercata stesa a pezzi senza poter sposare le venature, fattore che induce a credere che si tratti di un pezzo scelto frutto di ritrovamenti dall’antico e utilizzato apposta per questa realizzazione.

Bibliografia di riferimento:

– Simone Chiarugi, Botteghe di Mobilieri in toscana, ed.S.P.E.S. 1994

– Enrico Colle, Il mobile neoclassico in Italia, ed. Electa 2005

– Enrico Colle, I Mobili di Palazzo Pitti, il secondo periodo lorenese 1800-1846, ed. Centro Di 2010

– Enrico Colle, Il Mobile di corte a Lucca (1805-1847), ed. Maria Pacini Fazzi editore 2005

– Enrico Colle, Il Mobile Lucchese, ed. Maria Pacini Fazzi editore 2009

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