Mobile con fronte leggermente curvo, presenta tre cassetti entro due montanti quadrati terminanti con piedi a tronco di cono con modanatura intarsiata, i due fianchi curvi presentano un’anta e un cassetto a spicchio, apribile grazie ad un meccanismo a molla.
Il mobile, realizzato in noce con gli interni in abete, è impiallacciato in noce rigatino con larghe bordure in ciliegio e acero entro le cui riserve sono presenti motivi intarsiati. Sul fronte, sui due cassetti principali, troviamo un rosone con panoplia musicale contenuto da una decorazione fogliacea; anche il piano presenta un rosone, in questo caso fogliaceo, circondato da grandi foglie trattenute da nastri; sulle ante dei fianchi cespi fogliacei; nella fascia sotto piano in cui sono collocati i cassetti troviamo un motivo a ramo di vite. Gli intarsi sono realizzati in noce, radica di noce, ciliegio, acero e bosso.
Dimensioni: cm. 94 x 147 x 63
CODICE: ANMOCA0088209
La forma inconsueta del mobile riprende le demi- lune francesi pur mantenendo una distinzione architettonica tra fronte e fianchi attraverso i montanti squadrati. Sono tre ad oggi i mobili noti della produzione di Giuseppe Maggiolini che presentano questo insolito progetto architettonico.
Il primo è il trumeau della collezione Litta Modigliani La forma della base di questo mobile a doppio corpo è sovrapponibile a quella del comò. Da notare inoltre come l’intarsio realizzato sul fronte del mobile in esame, si rispecchi nell’idea di quello posto sull’anta del trumeau.
Vi è poi una commode, apparsa alla mostra espositiva di Palazzo Reale di Milano del 1938, (sul catalogo alla tavola 6) giĂ collezione Pietro Accorsi Torino, che ancora una volta ripropone la stessa forma, seppure il fronte sia dritto e possieda una piccola alzata.Â
I cassetti laterali si aprono a compasso con lo stesso sistema usato nel comò qui descritto. In entrambi i mobili si osservi come sotto il primo cassetto si trovi una cornice in rilievo di uguale forma che ritroviamo sull’ultimo mobile di confronto.
Si tratta della scrivania delle Civiche Raccolte che abbiamo esposto, insieme col trumeau Litta, alla mostra “Maggiolini al Fuorisalone” nel 2015.
La forma di questo scrittoio con i lati corti curvi riprende quella di questo gruppo di mobili. In questo caso vi sono da aggiungere il simile motivo a tralci di vite intarsiato nei cassetti sotto piano e la morbida cromia dei legni utilizzati, anche i questo caso principalmente legni nostrani.
Per la realizzazione degli intarsi vengono utilizzati diversi disegni presenti nel Fondo conservato presso le Civiche raccolte del Castello Sforzesco. Sono tutti impiegati con varianti che incrocia, in alcuni casi, diverse proposte. In particolar modo segnaliamo F C 98 per l’ornato fogliaceo che abbellisce il tondo centrale e il F B 386 per la panoplia musicale.
Il mobile è accompagnato dalla perizia del professor Giuseppe Beretti.
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