Il Rococò nacque in Francia nella prima metà del Settecento, come naturale evoluzione dello stile imperante nel secolo precedente: il Barocco.

Il nome deriva dal francese “rocaille”, termine usato per indicare una specifica tipologia decorativa con l’impiego di pietre e conchiglie.
Questo stile si sviluppò prevalentemente nei paesi d’oltralpe. In Italia si sviluppò principalmente nei centri del Nord (Torino, Milano, Venezia) e nelle città di porto (Genova, Napoli, Palermo), dove i contatti con la Francia erano favoriti. Nel resto della penisola rimase invece ben saldo il gusto Barocco, che aveva avuto Roma come suo epicentro. Per tale motivo, tutte le regioni che subivano l’influenza dello Stato Pontificio arrivarono in ritardo con uno stile denominato Barocchetto, per lo più un Barocco molto alleggerito, per passare poi rapidamente al Neoclassicismo.

Dal Barocco il Rococò ereditò direttamente l’amore per decorazioni fitomorfe, il cui antenato è da ricercarsi nelle grottesche manieriste.

Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo la scoperta tecnica di realizzare lastre di specchi più ampie (gli specchi avevano una funzione illuminante, riflettevano ampliando la luce del sole o dei lumi, infatti negli inventari sono spesso chiamati “luci”) porta un grande cambiamento nell’arredamento, che trasforma la luminosità delle case e la composizione delle boiserie. Grazie a ciò nei palazzi si allestiscono dei saloni destinati a feste e balli, dove i grandi specchi sono ornati con raffinati stucchi dorati, che movimentano elegantemente le architetture e riflettono la luce con un prezioso riverbero color oro.

palazzo Clerici

Piuttosto che nelle vere e proprie forme architettoniche, il Rococò trovò ampio impiego, come si è visto, nelle decorazioni. Le linee sinuose ma raffinate trovarono infatti grande applicazione negli arredi e nei piccoli oggetti, soprattutto ceramiche e bronzi, che meglio si adattavano a queste forme.

La struttura dei mobili come armadi, credenze e trumeau si movimenta, con profili sagomati e curvilinei, rendendone la silhouette aggraziata ed elegante e rivestendo i mobili di preziosi legni esotici, come i palissandri. Rilevante in particolar modo è il confronto tra i tavoli da parata barocchi e quelli espressione del gusto Rococò. I primi sono caratterizzati un vero e proprio apparato scultoreo che si sostituisce alla base, sormontato da un pesante lastrone marmoreo che ne costituisce il piano. Le consolle settecentesche sono invece costruite con forme più sottili e presentano una decorazione che non nega la struttura portante. Le gambe arrivano a liberarsi anche delle crociere centrali, si incurvano e l’intaglio decorativo riprende motivi vegetali o naturali quali conchiglie, in maniera meno teatrale rispetto al barocco romano puro, ma con uno scopo puramente decorativo e vezzoso.

Talvolta la decorazione viene del tutto rimossa, lasciando in mostra la struttura dalle forme mosse. Anche i piani in alcuni casi si modificano, non più in marmo ma in legno, spesso finemente intarsiato con eleganti arabeschi in linea con lo stile Rococò.

Il Rococò è uno stile caratterizzato da una derivazione diretta dello stile Barocco, naturale evoluzione alla luce dei profondi cambiamenti che contraddistinguono il primo Settecento.

Già prima della metà del secolo però alcuni letterati e filosofi, stanchi della dissolutezza in cui vive l’aristocrazia, spinti da alcune scoperte archeologiche porranno le basi dell’Illuminismo che porterà ad un grande cambiamento sociale e delle arti.