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Cristo redentore. Andrea Ferrucci e bottega (Fiesole 1465 ca. – 1526)

Descrizione:

Scultura in stucco dipinto, rappresentante il busto di Cristo Redentore. Abbigliato con una tunica rossa impreziosita dal colletto dorato, sulla spalla sinistra è drappeggiato un mantello blu. Il volto è lievemente scostato verso sinistra, i lineamenti appuntiti e scarni, lo sguardo malinconico e basso, ed è incorniciato dai lunghi boccoli quasi scarmigliati.
Presentata con base in legno modanata, laccata in nero e con inserti dorati, di manifattura toscana del XVII secolo.

Dimensioni: 45 x 46 x 25 cm. ( base 9 x 55 x 23 cm.)

CODICE: ARARAR0204981

Analisi storico stilistica:

Soggetto ampiamente affrontato nelle botteghe fiorentine tra Quattrocento e Cinquecento, dall’esempio della scultura di Andrea del Verrocchio per Orsanmichele e sulla scia delle predicazioni di Savonarola che avevano proclamato “Gesù Re di Firenze”.

Ben nota è la terracotta (di collezione privata, già Galleria Antichi Maestri Pittori) che funse da prototipo per la nostra scultura, e della quale sono conosciute diverse versioni realizzate a calco, prevalentemente in stucco. Tra i vari esemplari, si ricorda quello conservato presso la chiesa di San Michele a Raggiolo (Arezzo), in questo caso in terracotta policroma.

La ripresa quasi fantasiosa dei caratteri verrocchieschi, unitamente a una resa espressiva alquanto vivace e del tutto originale, hanno portato concordemente la critica a identificare l’autore in Andrea Ferrucci, in questo caso coadiuvato dalla bottega. Appartenente a una famiglia fiesolana di artisti, Andrea ne fu l’esponente di spicco, molto ricercato sia nell’ambiente artistico fiorentino che in quello di Napoli, città nella quale fu attivo in diverse occasioni tra il 1487 e il 1508.

Biografia di confronto:

  • G. Gentilini, La dignità della terra, catalogo della mostra di Torino, Torino 1998, n. 3;
  • A. Bellandi, in L’età di Savonarola. Arte e devozione in Casentino tra ‘400 e ‘500, catalogo della mostra di Bibbiena e Raggiolo, a cura di
  • L. Borri Cristelli, Venezia 1998, pp. 49-50, n. 4;
  • L. Lorenzi, Il maestro del Bigallo e la bottega di Andrea del Verrocchio, in “Ceramica Antica”, XI, 2001, 1, pp. 50-65, alle pp. 54-55;
  • R. Naldi, Andrea Ferrucci, marmi gentili tra la Toscana e Napoli, Napoli 2002.
Antiquariato, Arte e Design

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