Laureatosi in architettura presso il Politecnico di Milano, apre fin da subito un proprio studio professionale. La sua formazione non è però esclusivamente accademica: durante il periodo universitario lavora infatti per diverso tempo presso il suo docente Gio Ponti. Certamente questo apprendistato è fondamentale per la filosofia creativa che lo accompagna lungo il corso della sua carriera.

Tutti i suoi progetti sono infatti pensati nella doppia veste di designer e architetto. Come egli stesso afferma, in qualità di designer deve tenere conto delle esigenze dell’azienda, quali costi e spendibilità sul mercato del prodotto, come architetto deve invece soddisfare le richieste del singolo individuo, comprenderne non solo le necessità, ma anche i gusti.

Per riassumere il processo del suo lavoro: deve procurarsi materiali da tradurre in forme.

Da questa duplice veste nasce la personalissima modalità di Gianfranco Frattini di progettare gli spazi e degli arredi da collocarvi. L’ambiente domestico, la casa, è per Frattini fondamentale per la vita dell’uomo; la riqualificazione o il riallestimento di abitazioni, in un’ottica più razionale e funzionale diventa per lui una sfida, sempre con una cura all’organicità, ma allo stesso tempo vivacità del progetto.

Per Frattini il design è “innanzi tutto uno sforzo per migliorare la realtà”, che deve dunque essere conosciuta e compresa.

Da tali affermazioni si capisce come nella fase progettuale egli parta dalla funzione dell’oggetto o dell’ambiente. L’analisi del suo uso, da chi viene fruito e quali siano i materiali più appropriati sono alla base delle sue creazioni.

Hotel Europa Palace, Reception e piano bar, Anacapri

In una certa ottica, Gianfranco Frattini può essere definito razionalista, nel senso che i suoi prodotti sono caratterizzati da una linearità oramai priva di qualsiasi orpello. Questa spoliazione è solo apparentemente una semplificazione, perché alla base vi è un attento studio dei dettagli costruttivi e tecnologici. I meccanismi anche più minuti sono analizzati nel dettaglio, come i piedini regolabili o le cerniere di congiunzione.

Che riassume perfettamente la filosofia progettuale di Frattini, è la fortunata collaborazione con Bernini. Per l’azienda egli infatti idea una serie di mobili, pensando a tutti quelli che possono essere necessari per arredare un’abitazione, poi risolti con una certa coerenza a creare un’organicità stilistica.

La dote di Gianfranco Frattini, infatti, è quella di comprendere l’impostazione di un’azienda, la sua volontà e la sua capacità produttiva. Ecco dunque che i suoi progetti sono caratterizzati dall’intuizione della vocazione del produttore, delle sue reali attitudini più o meno industriali. La complessità dei prodotti da lui ideati è varia, ma comunque in grado di enfatizzarne l’accuratezza tecnica.

Ma i sodalizi dell’architetto e designer furono molteplici nell’arco della sua vita, facendo emergere proprio la sua capacità di abbracciare le realtà delle differenti aziende, senza tradire il proprio “credo” artistico.

Boalum, Achille Castiglioni e Gianfranco Frattini per Artemide

Già nel 1954 il suo curriculum può vantare la collaborazione con Cesare Cassina e la sua azienda, per la quale progetta diversi modelli di imbottiti ancora oggi molto richiesti. Da questo primo affaccio sul mondo dell’industria di design, la strada per Frattini è in discesa. Sempre più apprezzato e richiesto tanto dai produttori quanto dal mercato, numerose sono le collaborazioni negli anni successivi. Non solo Cassina e Bernini, ma anche Acerbis, Knoll e realtà dedicate al mondo dell’illuminazione. Tra queste va certamente ricordata Artemide, per la quale idea Megaron, dalla forma pulita ed essenziale e Boalum, nata dal sodalizio con un altro importante nome del design italiano: Achille Castiglioni. Ma le sue collaborazioni con i grandi non si limitarono a questi, degne di nota sono anche le lampade che propone per l’Arteluce di Gino Sarfatti.

Per concludere questo breve focus su Gianfranco Frattini, non bisogna però omettere anche la sua attività di architetto, per la maggior parte caratterizzata non dalla concezione di strutture ex-novo, dovendo più di frequente rapportarsi con spazi preesistenti. Il suo lavoro è quello di riqualificazione, ma anche in questo caso il nostro si dimostra in grado di portare a compimento dei progetti che siano in grado di valorizzare gli ambienti, in un’ottica assolutamente funzionale alla destinazione d’uso, ma allo stesso tempo di grande impatto visivo. Da grandi realtà come hotel, ad appartamenti di più o meno piccole dimensioni, conosciuti grazie a fotografie dell’epoca, Frattini è in grado di portare il proprio pensiero anche in questi disegni, in una perfetta sintesi tra modernità delle tecnologie e dei materiali e soddisfazione delle necessità primarie.