Secrétaire, Bottega Francesco Maggiolini, primo quarto XIX secolo

Milano

Descrizione:

Mobile secrétaire composto da cassetto sotto piano, anta a ribalta con scarabattolo e due cassetti nella parte inferiore. Impiallacciato in pedulle di noce ed intarsiato in legni vari. Il mobile è bipartito con una scelta decorativa che, nella parte inferiore viene affidata alla marcata venatura del noce, mentre nella parte superiore i fianchi e l’anta sono riquadrati da una cornice a gocce susseguenti, dove è posto, al centro dell’anta, apra a una mensola, un cestino di vimini che contiene un mazzo di fiori. Nella fascia sotto piano è intarsiata una greca a foglie stilizzate , sui montanti due riserve a candelabra di mazzetti di foglie d’edera trattenuti da fiocchi.

Lo scarabattolo all’interno presenta due file di tre cassettini impiallacciati in mogano con al centro una fila di quattro cassetti in ciliegio coi pomelli in bronzo, sopra un vano portadocumenti. Diverse molle permetto l’accesso a numerosi segreti. La serratura dell’anta a doppia mandata chiude anche il cassetto superiore, mentre l’anta presenta dei contrappesi che le permettono di stare ferma aperta e di richiudersi automaticamente alzandola.

Dimensioni: 157,5 x 95 x 46,5 cm

Analisi storico-stilistica:

La produzione della bottega Maggiolini proseguì anche dopo la morte di Giuseppe, condotta fino al 1834 dal figlio Carlo Francesco e dal nipote adottivo Cherubino Mezzanzanica. La realizzazione di una nuova tipologia di arredi, permise ai mobili eseguiti dopo la morte del maestro di restare in voga per diverso tempo e di essere ancora molto richiesti, in virtù dell’alta qualità degli intarsi, spesso derivati dai modelli impiegati da Giuseppe Maggiolini nel periodo di maggior fortuna. I disegni usati per gli intarsi rimasero, infatti, in uso alla bottega; passarono in eredità dal figlio Carlo Francesco a Cherubino Mezzanzanica; da lui vennero acquistati dal Comune di Milano nel 1882, andando a costituire il Fondo Maggiolini, oggi conservato presso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano.

Appartiene indubbiamente a questa produzione anche il nostro secrétaire, il quale presenta tutte le caratteristiche del mobile lombardo dei primi anni della Restaurazione. Anche in questo caso sono rintracciabili i disegni di riferimento utilizzati per la realizzazione della decorazione a intarsio. La fascia posta sul cassetto sotto piano, ornata con un motivo continuo a foglie stilizzate, è riconducibile allo Studio di fregio del foglio B 689, mentre al foglio B 605 si deve riferire la decorazione sui montanti a candelabra, con mazzetti di foglie d’edera trattenuti da fiocchi. Nel già citato Fondo Maggiolini vi sono vari disegni di fiori che vengono poi realizzati a banco e uniti in diverse varianti a formare composizioni differenti. A tal proposito, il grande garofano è proposto identico su un foglio, il B 168, che riporta la duplice data 1795 e 1800, ed è attribuito alla mano di Carlo Francesco.

L’analisi dell’arredo che con ogni evidenza fu realizzato quando alla guida della bottega c’era Carlo Francesco, ci permette di osservare come il figlio di Maggiolini mantenne la qualità che ha sempre distinto la bottega. È posta grande cura nella realizzazione della struttura, nella suddivisione interna degli spazi e nella ferramenta utilizzata.

Bibliografia di riferimento:

– Giuseppe Beretti, Laboratorio, ed. In Limine, 2005;

– Giuseppe Beretti, Alvar Gonzàlez Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato dei disegni, ed. Inlimine, 2014.

– Enrico Sala, Maggiolini & Co., ed. Anticonline, 2020.

Per un approfondimento,  guarda il nostro articolo “Giuseppe Maggiolini“.

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