L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Giuseppe Sava, offre l’occasione per presentare al pubblico una coppia di bronzi raffiguranti i santi Paolo e Filippo, recentemente rientrati nelle collezioni alle quali appartenevano in origine.
Il Museo Nazionale, che trova sede nel Castello dal 1924 e che dal 1973 appartiene alla Provincia autonoma di Trento, ha caratterizzato e caratterizza tutt’oggi la propria attività per una particolare propensione alla politica di acquisizione. Viene infatti posta attenzione al costante ampliamento delle collezioni, in un’ottica di continuo studio e ricerca che accrescano la disponibilità del patrimonio fruibile e la sua conoscenza. Ancora maggior riguardo è dunque rivolto all’acquisizione di quel patrimonio che è storicamente legato al Buonconsiglio, come nel caso della coppia di Apostoli.
Quelli alle estremità sono, per l’appunto, il san Paolo e il san Filippo ritrovati e oggetto della mostra. Questa importante documentazione fotografica ha reso possibile il riconoscimento, dando avvio agli studi e alle ricerche che ne hanno consentito la ricostruzione della provenienza, la fortuna critica e anche la presumibile attribuzione alla mano di Nicolò e Sebastiano Roccataglia.
La cessione della coppia di bronzi è stata subito accolta, dalla direttrice del Museo Laura Dal Prà, come un eccezionale ricongiungimento tra i manufatti e il luogo presso il quale furono conservati probabilmente almeno fino all’inizio del XIX secolo. Questo “rientro a casa” è stato anche occasione per accompagnare personalmente i due piccoli santi nella loro patria trentina, cogliendo l’opportunità di visitare il grandioso complesso monumentale del Castello del Buonconsiglio e la vasta collezione che ospita. Caratteristica notevole è la particolare attenzione e cura che è dedicata al percorso espositivo e all’allestimento delle numerose sale. Pregevole è l’attenzione alla valorizzazione della singola opera, senza mai disgiungerla dal proprio contesto di appartenenza, un vero e proprio fil rouge che lega tra loro tutti i manufatti che qui sono presentati con la storia dell’ampliamento che nei secoli ha interessato il Castello.
Grande considerazione è dedicata anche alle forme artistiche definite “arti applicate”, un tempo troppo spesso e impropriamente intese con un’accezione quasi negativa, relegate in secondo piano rispetto alle opere scultoree e pittoriche, secondo una concezione oramai fortunatamente superata.
Storica dell'Arte, si è specializzata in Beni Storico Artistici con una tesi sul fondo dei disegni dei fratelli Campi, conservati presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi.
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